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Villa Delavo, 175 anni di memoria per la famiglia e per la storia

“Per mio padre Marengo era l’Italia restituita a se stessa; c’era l’Italia finalmente liberata dal giogo germanico, dominio sopportato troppo a lungo nella vergogna e nel dolore”. L’asserzione passionale espressa dal mecenate alessandrino Giovanni Antonio Delavo (1806 – 1899) stimolava l’idea di costruire il monumento per celebrare la grandeur napoleonica e onorare la memoria degli avi estimatori irriducibili di Bonaparte. Il filantropo rilevava terreni e fabbricati già proprietà di Giovanni Antonio Taverna per intraprendere la ristrutturazione dal 1845 e concludere, l’anno dopo, l’opera posata sull’agro di Fraschéta. L’ouverture (14 giugno 1847) esaltava agli occhi di diecimila ospiti il cortile d’onore impreziosito dalla statua di Napoleone Primo Console scolpita dall’artista Benedetto Cacciatori, le decorazioni prospettiche all’esterno dipinte dal maestro lombardo Francesco Gabetta, l’interno curato dal pittore Paolo Maggi. Il museo napoleonico nasce alla villa Delavo al 14 giugno 1968 a poco più di otto secoli dalla fondazione (3 maggio 1168) di Alessandria e accresce l’appeal di questa vicenda longeva lambita dall’anniversario 175. La ricorrenza è stata celebrata al polo culturale internazionale di Marengo dalla visita ufficiale di François Revardeaux, Cònsole Generale di Francia a Milano, insieme al Principe Pierre Murat (nono erede di Joachim Re di Napoli dal 1° agosto 1808 al 22 maggio 1815, Maresciallo dell’Impero, Sciabola d’Onore a Marengo). Efrem Bovo (Marengo temporary manager) moderava il meeting ornato dalla partecipazione di autorità inviate dal Comune e dalla Provincia di Alessandria, gradito ai Sindaci di numerose municipalità alessandrine e all’imprenditoria territoriale.