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Napoleone, gli scacchi e Marengo

Correva l’anno 1809, 9 ottobre, e al castello di Schonnbrunn a Vienna, Napoleone, collerico e irriguardoso poiché reduce dalla débâcle patita sulla scacchiera, abbandonava la sala. Il ‘Piccolo Caporale’, scacchista definito mediocre dal canone magistrale, aveva sfidato il ‘turco’, rivale abilissimo custodito dall’automa a guisa di saraceno. Il marchingegno imbroglione (l’uomo manovrava la macchina) progettato dall’inventore ungherese Wolfgang von Kempelen per l’imperatrice Maria Teresa d’Austria risale al 1769 e finisce avvampato dall’incendio esploso al Peale museum di Filadelfia (5 luglio 1854). Questa passione superiore al talento è stata invisa alla memoria collettiva: lo stratega di vittorie decisive (Rivoli, Marengo, Ulma, Austerlitz, Jena, Friedland, Wargram) sul campo di battaglia doveva condurre la danza strategica di pedine verso lo scacco matto inesorabile contro qualsiasi avversario.

Il duello sarà riproposto al polo culturale internazionale di Marengo da trentadue scacchisti attesi all’auditorium al torneo a squadre di categoria Promozione Piemonte allestito dal circolo scacchistico alessandrino dal 30 settembre al 2 ottobre. La location è gradita agli scacchisti già approdati l’anno scorso (bicentenario dalla scomparsa di Napoleone): l’evento irrobustisce la liaison cosmopolita ordita al polo di Marengo.

La visita al museo della battaglia (14 giugno 1800) allieterà il break ai rivali sfiniti dalla meditazione assidua e indispensabile per elaborare ogni mossa sempre irrevocabile sulla scacchiera di 64 quadri chiari e scuri.