Sorting by

×
Vai al contenuto

Cambacérès e la paternità fittizia

Il Consolato, regime politico dispotico, definiva la Francia tra due secoli dal colpo di Stato (18 brumaio anno VIII cioè 9 novembre 1799) al Primo Impero (18 maggio 1804) e il cicaleccio adoperava la formula latina “Hic, Haec et Hoc (costui, costei e questa cosa)” per indicare la leadership (Napoleone Bonaparte, Jean-Jacques Régis de Cambacérès, Charles-François Lebrun). L’ironia scioglie l’equivoco unito al secondo lemma e, così, garantisce l’identità di genere percepita dal duca Cambacérès, omosessuale celeberrimo. Questa tendenza è stata altresì l’impulso per persuadere il popolo a conferire al Secondo Console la paternità sulla decriminalizzazione dell’omosessualità iscritta sul Code Napoléon (21 marzo 1804).

La storia scioglie l’enigma e copre il mito falso diffuso dalla comunità. Il codice penale puniva le condotte sessuali proibite. Cambacérès è stato l’estensore di tre progetti di codice civile (substrato al “Code civil des français” oggidì valido e fonte d’influenza notevole sulle raccolte analoghe di numerosi Paesi al mondo). Il trattato bilaterale (15 luglio 1801) sottoscritto dal Primo Console e dal Papa Pio VII dissociava l’omosessualità dal reato: lo Stato delegava davvero alla Chiesa il controllo e la sanzione di condotte sessuali devianti senza turbamento per l’ordine pubblico. L’impostazione legislativa è stata trasmessa a ogni Paese cattolico invaso dal Generalissimo (eccetto due Stati italiani) e al Nuovo Mondo cristiano: l’Europa includeva, così, l’area estranea al delitto di omosessualità tra gli adulti diffusa nello spazio intimo.

L’Illuminismo abbinava la stregoneria, l’eresia, la sodomia alla lista di reati immaginari e l’abolizione di sanzioni contro l’omosessualità (1791) è stata difesa dal Code Napoléon. Il codice introduceva le misure restrittive di polizia per punire, senza suddivisione di sesso, il reato di corruzione di minore e attentato al pudore pubblico (libro III, titolo II, capitolo I, sezione 4: “Attentati ai costumi”).

La storia, maestra di vita, esalta la periodicità unita al dibattito odierno poiché è impossibile razionalizzare il sentimento e scindere qualsiasi decreto dall’estensore avallato dalla leadership.