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Le ombre dei riflettori sui Rievocatori

Lo fanno per passione vera della storia, per interpretare sapientemente quelle donne e quegli uomini che hanno segnato i nostri destini.

Una volta andavano con passo deciso e sguardo in avanti verso degli obiettivi, non importava se erano nemici ma si guardavano negli occhi. Oggi al massimo cerchiamo riflettori che se abbagliano non importa, conta il fatto che cancellino le rughe dei volti sempre più televisivi. 

E invece loro no. I rievocatori storici e così quelli napoleonici che ho imparato a conoscere e riconoscere in questi anni e distinguere dai “figuranti”, ci tengono alle rughe, agli abiti sgualciti dalle tante battaglie e alle suppellettili originali come i bottoni della divisa o quei camicioni attentamente riprodotti.  

Prima di mettersi sotto i riflettori delle telecamere, dei selfie, delle pose di gruppo sotto un monumento o dopo un tormentato momento di guerra, hanno dedicato tempo, denaro, libri, viaggi e confronti per capire cosa successe in quell’epoca e non tradirla.

Così anche a Marengo vengono volentieri i tanti storici e attori, ma spesso non vengono “sfruttati” per tutte le loro conoscenze e competenze di gruppo e individuali. Sono belli ed emozionanti e forse così lontani dal nostro quotidiano da non sembrarci vero che siano dei nostri contemporanei da ringraziare per il loro darsi da fare ma con precisione.

A Marengo passano perché si respira quella storia Italiana e Francese che ha segnato la civiltà Europea di un risorgimento di civiltà ed espressività civica. Ebbene Napoleone, già nostro primo Presidente della Repubblica, il giorno 7 maggio, a 48 ore dal mitico 5 maggio dell’ Ei fu, ha calcato la scena dell’Auditorium e del Marengo Museum insieme ai suoi alti comandi dei Grognardse della 59ème demi brigade. Impressionante le due signore per eleganza, una Gina Pozzi e l’altra Anna Lisa Desiati, praticamente molto ma molto simile alla contessa Ghilini, che dal suo palazzo volava spesso tra le braccia dell’imperatore più potente d’Europa. Forte la somiglianza con un Napoleone già maturo e verso la parabola discendente della sua epoca di Roberto Colla, un signore veramente piacevole e a modo che da Parma muove i suoi passi per indossare gli stivali dell’ Empereur e donare quello sguardo che intimoriva ieri come oggi.

Che dire poi di quella divisa degli alti comandi indossata da William Ballotta, che non abbandona la sua postazione di prestigio per intervenire però anche con i suggerimenti tematici tratti dagli oltre due mila libri letti e ricordati. Poi c’è un volto noto sotto quello sguardo truce ed è Francesco Ganora che sa tutto di diplomazia, oltre che di armature e non smette di inviarmi informative corrette sui segretari autorevoli che aveva Napoleone. Il granatiere della Guardia Imperiale, Osvaldo Marzano, sempre al fianco dell’ Empereur.

Salutano con il fucile e  lasciano un segno indelebile i sempre presenti Gian Lorenzo Bernini, il Sergente Maggiore Berni ed il sergente Roberto Pozzi, che con l’orecchino d’oro ricorda  tanto un fare piratesco del tempo.

Ebbene questi storici attori e rievocatori non saranno mai abbastanza ringraziati. Non sono manichini a cui far indossare divise ma professionisti, avvocati, commercialisti, impiegati, operai, artigiani, medici ecc… Forse manca quella percezione d’insieme che vorremmo donare al mondo con una grande scuola di Rievocatori Napoleonici Europei ( SERN a Marengo ) che non solo trasferisca le tante discipline da approfondire, ma soprattutto certifichi al mondo che ci si trova dinnanzi a studiosi veri che non smetteranno mai di regalarci momenti potenti anche quando non si sentiranno dire un semplice grazie, ma un solo “guardi qui verso il cellulare (per una foto)!” perché la cultura che prevale nel mondo è l’ apparire e non lo scoprire che ci sono persone che da Loano (Andrea Puleo molto attivo con noi a Marengo e la sua 27^ Divisione Militare) a Milano (Ioana e Alessandro Aruanno del Primo leggero) da Parma a Turbigo, da Torino a Bologna e Napoli, (solo per citare l’Italia) vogliono dire al mondo:

rievocare è penetrare nella storia e capirne dinamiche oltre il tridimensionale verso il reale.