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Marengo e il dialogo per la pace

L’Associazione Nazionale Alpini tornerà all’auditorium di Marengo per presentare il libro ”Sul cappello” e intonare due canti. L’annuncio è stato diffuso dagli Alpini iscritti alle sezioni di Alessandria, Acqui Terme, Asti e Casale Monferrato riuniti ieri a Marengo per delineare il futuro associativo.

”Sul cappello che noi portiamo c’è una lunga penna nera”: l’ouverture alla celebre canzone intonata dal coro di Alpini può indurre l’occhio a osservare la particolarità e il pensiero a scovare le affinità disperse. La piuma di trenta centimetri fermata dalla nappina al cappello verde di feltro è di corvo nero per indicare le truppe, d’aquila marrone per individuare sottufficiali e ufficiali inferiori, d’oca bianca per definire ufficiali superiori e generali. È possibile scorgere questo pluralismo cromatico altresì sul panache fissato al grosso copricapo cilindrico o alla feluca indossati dagli ufficiali iscritti alle comitive di reenactors già riunite a Marengo per muovere le pillole di passato dal libro di storia alle cerimonie. L’analogia emerge inoltre dalle vicissitudini di soldati costretti a sfidare il ghiaccio per valicare le catene montuose: il mulo, l’equino da soma bizzarro e virtuoso, è stato l’unico vettore sulle giogaie battute dagli Alpini dal 1915 al 1918. Questo coscritto a quattro zampe, idoneo a camminare sulle mulattiere straziate dalle slavine, è lodato dalla leggenda per il supporto efficace fornito alle truppe francesi per scavalcare il valico alpino di Gran San Bernardo: il transito è stato nodale per accedere alla pianura padana e sottrarre l’Italia settentrionale al Sacro Romano Impero. L’omologia insiste a Marengo, sito già consacrato alla storia impetuosa e oggidì rivolto al dialogo sereno indispensabile per trasmettere la consapevolezza agli individui e promuovere la pace.

L’appello a cooperare per la pace emerge altresì dalle frasi proferite dal consigliere Maurizio Sciaudone, delegato al polo di Marengo dalla Provincia di Alessandria, all’assemblea allestita dagli Alpini. ”Alla nostalgia passiva – dichiara Sciaudone – preferisco la memoria più attiva e orientata al futuro. Trovo molti ostacoli alle iniziative di commemorazione ai nostri eroi e alle intitolazioni e ai nostri caduti. Vi ringrazio di essere qui a Marengo al servizio della comunità”.