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Napoleone preso dall’arte

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In 200 sale italiane, compresa quella del Kristalli in zona Cristo di Alessandria di Marengo, ha ripreso vita l’arte, principalmente rinascimentale italiana, seguendo la vita di Napoleone Bonaparte. “Napoleone: nel nome dell’arte traccia con grande pathos e originalità, declinandola soprattutto sul piano della cultura e dell’arte in particolare, la biografia di uno dei più grandi uomini che hanno fatto la Storia moderna e che, a duecento anni di distanza dalla morte, continua a raccontarsi e a sorprendere per genialità, modernità, visione politica, ambizione ed amore per la bellezza e la classicità, oltreché naturalmente per il potere” commenta Cristina Antoni, Presidente di Costruire Insieme.

L’imperatore voleva creare nella capitale francese, precisamente al Louvre, la più grande galleria d’arte per il popolo al mondo, seguendo gli ideali liberali della Rivoluzione Francese, partendo dal classicismo greco, passando per le arti egiziane, arrivando al rinascimento italiano. Il museo ricopre un ruolo fondamentale così come il suo primo direttore, Vivant Denon, fidato collaboratore di Napoleone e uno dei 167 Savants della Campagna d’Egitto, che intratteneva scambi di opere con la Pinacoteca di Brera, considerando Milano come seconda capitale dell’arte dell’Impero Napoleonico. Da Milano parte proprio infatti il grande movimento di opere, fulcro dell’intero film, poiché ospitò l’incoronazione di Napoleone a Re d’Italia accompagnata dalle note del Te Deum di Francesco Pollini, fatto trascrivere ed eseguire per la prima volta in Duomo in occasione dei 200 anni dalla sua morte.


Con la sua grande opera politica e di promozione artistica ha voluto dare al popolo la speranza che chiunque è in grado di raggiungere la gloria, qualunque siano le sue origini e la sua storia e Napoleone ne è la prova. Jeremy Irons, narratore del film, lo conclude infatti così: “Ognuno di noi può nascere in Corsica, diventare generale, dominare l’Europa e scomparire in mezzo all’Atlantico. E, alla fine, trovare il proprio posto insieme ai grandi immortali.”

“Noi della Provincia di Alessandria, proprietari di Villa Delavo di Marengo, siamo dell’opinione che un conto sono i documentari e un altro sono i luoghi dove le azioni sono avvenute” afferma Maurizio Sciaudone, Consigliere Delegato al Patrimonio. Tra le immagini del film si intravede un quadro sulla Battaglia di Marengo, forse però avrebbe meritato un po’ più di spazio, dal momento che la vittoria di Marengo ha segnato la liberazione dai germanici e l’ascesa di Napoleone. Il Consigliere continua “Anche il 12 dicembre prossimo, grazie alla passione della 59 Demi Brigade che ha invitato diversi gruppi, ci ritroveremo a Marengo per ricordare l’incoronazione dell’imperatore francese di origini italiane.”