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Table Marengo, in dialogo sul brand napoleonico

Nella giornata di sabato 9 gennaio si è svolto, interamente online, “Table Marengo”, uno dei primi incontri (altri sono in programma nelle prossime settimane) in cui l’Unione Giornalisti e Comunicatori Europei, rappresentati da Efrem Bovo, e le Istituzioni locali hanno discusso in quale modo riqualificare il territorio di Marengo e come brandizzare il nome di Napoleone per raccontare la provincia alessandrina. La riunione, dal titolo “Marengo au de-là de la Bormida”, evidenzia il fatto che Marengo non sia solo proprietà di Alessandria ma anche dei Comuni appunto al di là della Bormida.

Hanno partecipato il Sindaco di Pozzolo Formigaro, Domenico Miloscio, in compagnia dell’Assessore al Turismo e al Commercio Lucia Ferrando, l’Assessore alla Cultura e al Turismo di Novi Ligure Andrea Sisti, il Sindaco di Basaluzzo Gianfranco Ludovici, il Sindaco di Bosco Marengo, Gianfranco Gazzaniga, con l’Assessore alla cultura Caterina Giacalone ed Eleonora Norbiato, Presidente di Marengo Gourmand. Ha moderato l’incontro Efrem Bovo, rappresentante dell’Unione Giornalisti e Comunicatori Europei.

Bovo ha aperto il dibattito ricordando che l’Unione Giornalisti e Comunicatori Europei ha preso in carico Marengo nel 2019 ma, a causa della situazione paralizzante del covid-19, molte attività e incontri in presenza non sono stati possibili e, pertanto, si è proceduto a ripensare e svolgere gli incontri in modalità online come la Commémoration Virtuelle di giugno 2020, interamente in streaming, per commemorare il 220° anniversario della battaglia di Marengo. Un evento che ha dato ottimi risultati e un positivo riscontro sul Canale Europa TV con oltre 260 mila visualizzazioni.

Napoleone, di cui ricorrono i 200 anni dalla morte il 5 maggio 2021, deve diventare il polo attrattivo per un rilancio del territorio. Su questo è perfettamente concorde il Sindaco di Pozzolo Formigaro, Domenico Miloscio, in compagnia dell’Assessore al Turismo e al Commercio Lucia Ferrando, che ha continuato il discorso: «Ovviamente il rilancio deve essere visto sotto più punti di vista, logistico, turistico, culturale e paesaggistico. Personalmente, ad esempio, parlo sempre del Castello di Pozzolo che ritengo un bene a disposizione del territorio nel quale ho sempre invitato tutti, come le associazioni Confindustria o Confcommercio, per svolgere le proprie riunioni. Si tratta di creare un gruppo dove poter iniziare con delle idee e creare un progetto con l’utilizzo di un marchio come il nome di Napoleone che, come sappiamo, è conosciuto in tutto il mondo. Noi abbiamo sicuramente potenzialità e capacità attrattiva dal punto di vista commerciale come ad esempio l’outlet, che ha circa 8 milioni di visitatori all’anno, e il nostro obiettivo è quello di far capire che in questo luogo non ci sono solo beni da acquistare, ma c’è molto di più, ossia un paesaggio da visitare e dove potersi fermare, anche solo per un weekend poiché, anche se non abbiamo il mare, abbiamo delle bellissime piazze, castelli e, soprattutto, una buona cucina».

Sul lavoro di rilancio culturale che sta cercando di fare l’Unione Giornalisti e Comunicatori Europei è intervenuto l’Assessore alla Cultura e al Turismo di Novi Ligure Andrea Sisti: « Le mie competenze riguardano la cultura e il turismo,due aspetti che ci collegano. Tra l’altro nel rilancio della nostra città il turismo culturale ha un ruolo determinante, cioè noi abbiamo una realtà che, dal punto di vista storico artistico, ha delle potenzialità da sviluppare e questo traina un turismo particolare che è il turismo culturale e, pertanto, cerchiamo di tenere insieme le due parti. Napoleone è certamente una chiave d’accesso al territorio e una delle leve sulle quali far forza per rilanciarlo e andare a  intervenire in alcuni segmenti che meritano di essere conosciuti. Quindi sicuramente il contesto è favorevole e ci sono le possibilità. Nel caso specifico di Novi noi abbiamo la Battaglia di Novi e Napoleone per noi è sostanzialmente quell’evento e tutto ciò che ruota attorno a quella battaglia storica, ed è ben strutturato e considerato all’interno delle politiche culturali e cittadine portate avanti sia dall’amministrazione culturale sia dalle associazioni sia da chi vuole connettere il turismo alla cultura. La battaglia di Novi può essere un’occasione per una rievocazione, per fare delle mostre e altre iniziative come è avvenuto più volte già in passato,  una sorta di patrimonio che si può utilizzare» […] «Sulla battaglia di Novi da noi è stato fatto un grosso plastico, un’opera molto importante e che vale la pena vedere. Indispensabile per la nostra città è essenzialmente il coordinamento e quindi la possibilità che varie iniziative, che sorgono anche autonomamente, trovino un quadro organico senza sovrapposizioni, quando si parla di agenda unica a livello comunale. Ognuno deve essere una sentinella di quel che accade nel territorio in modo da coordinare la propria realtà con quella degli altri. Il palazzo dove si dice sia morto Joubert è estremamente importante perché appartenuto alla famiglia Durazzo. Dunque ci sono dei collegamenti che si possono fare partendo da un singolo dato alla cultura cittadina. Infine tengo a dire che la Battaglia di Novi è uno dei pochi luoghi di pellegrinaggio senza luogo. […] Dopo l’800 Novi era riconosciuta come luogo napoleonico, è importante costruire un posto in cui riconoscersi come evento».

Sulla morte del celebre Generale Barthélemy Joubert ha parlato il Sindaco di Basaluzzo Gianfranco Ludovici: «Questa storia dura da almeno 20 anni con le prime riunioni che abbiamo fatto a Novi dove la contrapposizione tra Basaluzzo e Novi era Cesare Simonassi per Novi e Franco Barella per Basaluzzo; Barella insisteva dicendo che non poteva essere stato ferito a Basaluzzo e poi trasportato a Novi in quanto la pallottola aveva causato una ferita mortale, ma l’autopsia non è stata eseguita e dunque rimane un mistero. A Novi, dietro la chiesa di San Pietro, vi è la casa dove si dice sia morto. 20 anni fa abbiamo fatto un monumento a Joubert di fronte alla casa di riposo ed è nato un gemellaggio tra Novi e la cittadina di Joubert in Francia».

Altra tappa del percorso napoleonico che non è ancora stata sufficientemente valorizzata è il complesso di San Pio V a Bosco Marengo sul quale è intervenuto Gianfranco Gazzaniga, Sindaco di Bosco Marengo con l’Assessore alla cultura, Caterina Giacalone: «Abbiamo il complesso monumentale di Santa Croce che è stato luogo in cui Napoleone soggiornò per un paio di giorni nel nostro territorio quindi siamo interessati a questo progetto e vorrei conoscere più nei dettagli come intenderemmo portare avanti il discorso, fermo restando che non dipende dalla volontà di tutti noi ma dall’andamento dell’epidemia. Se non riuscissimo infatti a ottenere dei risultati concreti in termini epidemiologici non riusciremmo a concludere nulla e mi dispiacerebbe tantissimo perché quest’anno, come sappiamo tutti, ricorre il 200° anno dalla morte di Napoleone e dunque sarebbe opportuno fare qualcosa di concreto».

«Sono molto d’accordo con l’idea che le associazioni svolgano un ruolo fondamentale soprattutto in contesti così piccoli. – ha continuato l’Assessore Giacalone –  Prendo l’esempio dell’associazione Amici di Santa Croce, che svolge la propria missione specialmente sul complesso monumentale di S. Croce, e senza di loro non ci sarebbero le risorse per garantire l’apertura il sabato e la domenica alle visite guidate così come l’apertura della chiesa, che è garantita dai custodi la cui importanza è veramente strategica e insieme alla Pro Loco riescono a garantire davvero un’accoglienza turistica che non potremmo permetterci».

Bovo ha fatto appello a quella che, in sociologia, si chiama “intelligenza collettiva” ossia documentare il percorso della Provincia attraverso le forze di tutti i Comuni per raccontare un territorio attraverso la storia, la cultura, il turismo, il commercio e i prodotti locali.

Sulla valorizzazione dei prodotti locali importante è stato l’intervento di Eleonora Norbiato, Presidente di Marengo Gourmand e delle Pro Loco del Piemonte: «Questo percorso che andiamo a fare per la valorizzazione di Marengo e di tutto il territorio alessandrino coinvolto, con il comune fil rouge di Napoleone, è sicuramente la via vincente per questo nostro territorio, ma è anche la carta vincente per le nostre associazioni che dovranno raffrontarsi e affrontare un percorso nuovo a livello istituzionale e amministrativo dove le gastronomie non sono più le attività principali ma saranno un corollario, per cui questo progetto ci aiuterà a sviluppare questi nuovi aspetti che le associazioni dovranno affrontare per rimanere all’interno del terzo settore, per essere effettivamente un braccio operativo nel campo delle amministrazioni, specialmente nei piccoli comuni dove non c’è un assessorato al turismo e alla cultura, la pro loco è di fatto quell’assessorato. […] Certo il covid-19 ci ha bloccato, ma ci dà il tempo per rivisitare noi stessi come associazioni e formulare un nuovo percorso che ci riporta alla mission iniziale di tutte le nostre associazioni».