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A Pavia in cavalleria

La necessità di mettere in campo uno strumento bellico efficiente che potesse rispondere ai requisiti operativi imposti da Bonaparte portò all’istituzione, anche nei territori cisalpini ,di istituti di formazione soprattutto rivolti a ufficiali e sottufficiali dell’Armata. 

Gli istituti di formazione militare creati in Italia ebbero un rapporto privilegiato con la pratica sul campo, ciò che veniva premiato era innanzitutto il merito e l’esperienza. 

Tra le scuole più importanti senza dubbio vi fu quella di Modena, istituita il 27 luglio 1797, sede della Scuola militare dell’artiglieria e del genio, armi dotte per cui valeva soprattutto la conoscenza tecnica rispetto al titolo nobiliare. 

Nell’ottobre 1801 fu istituita una Scuola militare di equitazione a Milano al fine di uniformare l’addestramento e di perfezionare ufficiali e sottufficiali di cavalleria; gli aspiranti cavalieri infatti spesso non possedevano le abilità di base per assolvere il compito assegnato ad un soldato a cavallo, mentre gli ufficiali di cavalleria seguivano i corsi della Scuola militare di Pavia, integrati da una limitata attività equestre. Nel 1807 la Scuola di equitazione fu trasferita da Milano a Lodi.

Nel 1810 alla Scuola di equitazione per il personale dell’arma cavalleria fu aggiunta una Scuola di equitazione per il personale dei reparti a cavallo, quali artiglieria, treno e gendarmeria. I cavalli della scuola erano di proprietà dello Stato, ma gli allievi potevano utilizzare anche cavalcature private, l’unico corpo a cui non era concesso utilizzare i cavalli statali era la gendarmeria. Ogni reggimento di cavalleria inviava per l’addestramento specifico alla Scuola tre ufficiali e quattro sottufficiali, che vi restavano per due anni, per essere poi rimandati ai corpi di provenienza. 

La scuola più importante fu quella di Pavia, istituita nel 1805. Questo istituto era deputato a preparare gli ufficiali di fanteria e in un secondo momento anche quelli di cavalleria. Nella scuola pavese si insegnavano storia, geografia, lettere, lingua francese e matematica. Oltre ai professori furono assegnati alla Scuola di Pavia quattro ufficiali istruttori. Uno era deputato all’inquadramento degli allievi ed era assistito da due sottufficiali, un altro ufficiale era istruttore di materie pratiche per gli esercizi e le manovre di fanteria, un altro ancora aveva il compito di istruire gli allievi sul materiale e l’impiego delle artiglierie. Un quarto infine aveva il compito di spiegare agli allievi l’organizzazione dell’amministrazione militare. La durata dei corsi era di due anni, passati i quali gli allievi entravano nell’esercito con il grado di sottotenente. 

Gruppo di rievocazione storica “Primo Reggimento di Fanteria Leggera della Repubblica Cisalpina e del Regno d’Italia”