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Pellegrini, Bormida e Bonaparte

  • di

A.A. – E.B.
Il fiume Bormida vanta due rami, quello di Millesimo e quello di Spigno. Ed è proprio in quel bel paesino del Monferrato che si sono dati appuntamento anche gli amici di Millesimo con il Presidente Prestipino che ha illustrato il suo libro – “Pellegrini e pellegrinaggi”- al Sindaco Visconti raccontando le vie dei devoti camminatori giunte a noi dalla storia.

Carmelo Prestipino, Presidente di una delle sezioni dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, un organismo che ha 30 anni di lavoro sul territorio con sede centrale a Bordighera e una decina di sezioni tra Italia e Francia, ha spiegato il 29 di agosto u.s., in un dialogo estivo che metteva insieme la pianura di Marengo ed il Mar Ligure, come in epoca prenapoleonica lo sviluppo delle vie stradali non era costiero ma a pettine, da e verso mare per l’entroterra. I pellegrini che andavano verso Roma dovevano risalire attraverso Spigno, che era una strada di sicurezza, perché era poco tranquillo costeggiare o navigare. 

Si fermavano presso gli “Hospitalia” che ospitavano per tre giorni (solo nel corso del tempo, dopo il 1600, diventano ospedali per la sanità), costruiti su misura per il pellegrino, tra cui San Quintino, S. Maria dei Fornelli, S. Maria di Ponte Ivrea. Altro segno cristiano era sicuramente la costruzione dei ponti ad opera dei “frati pontieri” e fra questi anche ingegneri domenicani insieme vari Ordini, tra cui i benedettini (titolari dei monasteri), i cistercensi, i cavalieri di San Giovanni e i cavalieri templari. 

Potremmo parlare quindi di un dialogo tra due ponti: quello di Spigno e quello di Millesimo. Oggi un vero spettacolo, per appassionati che non soffrono di vertigini, poiché il ramo ligure della Bormida si attraversa per un tratto sulle pietre antiche e per il resto su una passerella moderna alla fine della quale ci si può anche imbattere in sagome napoleoniche.

Nel Museo di Millesimo ricordiamo infatti che ci sono importanti raccolte di stampe, disegni, carte geografiche, manifesti e bandi che testimoniano le vicende legate alla  Prima Campagna di Bonaparte in Italia. Napoleone soggiornò e ricevette le bandiere dei nemici in una sala del palazzo della nobile famiglia dei Del Carretto a Millesimo.

Ma tornando ai pellegrini, essi avevano l’abitudine di raccogliere segni tangibili dei santuari presso i quali si erano fermati: medagliette con un alto valore simbolico, crocifissi e piastrine che venivano cucite sui vestiti o sul cappello come protezione del cammino e in ricordo del viaggio (i cosiddetti medaglieri del pellegrino) ma che spesso si staccavano cadendo e lasciando traccia ai posteri. I ritrovamenti di queste medaglie sono una testimonianza documentale delle devozioni ai vari santi protettori e ai santuari presso i quali questi pellegrini si erano recati.