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Un balcone meglio di internet

Non andiamo in giro per internet a caso, per inoltrare poi “parole scritte” e immagini varie dedicate a questo periodo di Pandemia che non lascia scampo a Nazioni,  donne e uomini, circondati da misure di sicurezza  che lasciano spazi di passaggio a Virus piccolissimi, millesimi di microbo.

La rete internet ha dei buchi incredibili. La rete ha maglie larghe per le “bufale” grandi non come una mozzarella ma come il quadrupede della Maremma Toscana.

A tutti i telegiornali che si alternano in tv, praticamente se si passa di canale in canale è un TG o un dibattito continuo sul Coronavirus, viene ribadito di documentarsi solo dalle “fonti ufficiali”.

Finalmente si fa chiarezza sulla importanza di un sito registrato e come fonte attendibile soprattutto se istituzionale o di una società o di un professionista identificabili.  Questo dovrebbe confortare il proseguire sulla strada anche del giornalismo on line che metta fine alle “informazioni fai da te” che in tutti i settori creano solo dei danni. Il fai da te è tremendo in medicina perché compromette la salute, è pericoloso per la mente perché insinua risposte e soluzioni approssimativamente messe insieme saltando di ”faccia in faccia”, di tastiera i tastiera, di cellulare in cellulare, ma senza, quasi mai, verificare e quindi facendo crescere solo l’emotività.

Da sempre il ragionamento e la scolarizzazione hanno costituito le fondamenta della civiltà. Perché decidiamo oggi di essere così incivili ? Selvaggio è forse bello ? E’ tremendamente affascinante sparare dal cellulare via WA le prime sciocchezze che piacciono ?

E’ qui la grande differenza nel comunicare. Un conto è fare il “passa parola” ed un altro andare a fondo di una frase sapendo che le parole sono pesanti come sassi, dicono gli indiani d’America.

E’ vero che il GDPR avvisa gli europei che con internet non si scherza ma quanti sanno tradurre l’acronimo e cosa significa per ogni persona evitare gli attacchi alla persona o alla società grazie a maggiore serietà su internet ? Chiunque tratti i dati personali altrui dovrebbe osservare il Regolamento Europeo della Protezione dei Dati, indicarne i  responsabili e organizzarsi. I giornalisti poi seguono un codice deontologico professionale che li fa appartenere ad un Ordine che li aggiorna periodicamente durante tutta la vita lavorativa.  Vogliamo stare dentro o siamo sempre fuori “come un balcone” ? In questo ultimo caso e solo di questi tempi lo accettiamo ma per una sopravvivenza, sperando che quei microbi nemici li, in quello spazio ridotto, non arrivino e si possa stare in pace riscoprendo un luogo sospeso tra cielo e terra come le nostre vite.