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Marengo, borgo tra Guerra e Pace: villaggio educativo

Dopo la Battaglia di Marengo e migliaia di morti, la parola Pace affiora più volte nel pensiero e negli scritti di Napoleone Bonaparte.

La storia del sito strategico per le antiche vie di comunicazione tra mare, colline e campagne pianeggianti, per gli scambi commerciali tra la Liguria e la Pianura Padana, si tramanda da 220 anni per la vittoria dei francesi sugli austriaci, liberando così l’Italia.

Ben prima però abbiamo testimonianze  di vita del borgo, tra legioni romane e longobardi.

E la Torre di Teodolinda, che trionfa sui caseggiati contadini della zona, ne è  fiera e solitaria testimonianza.

E’ li, tra mura di cinta del podere agricolo e parcheggio del Marengo Museum, che si colloca questa torre d’avvistamento per Napoleone, e della famiglia Ferrari e Gamberina prima, portando la storia tra Monza, con la cappella della Regina e la sua corona d’oro custodita in un tabernacolo della Cappella omonima, e l’Europa, che con il generale Corso non fu più la stessa.

Teodolinda, regina cristiana e della pace, e Napoleone che volle quella corona sulla testa e invocava la pace ma passò di battaglia in battaglia sino al suo epilogo di Waterloo del 18 giugno 1815 anche se incitava i soldati ricordando la fortuna di  Marengo.

E’ tempo di pace e desideriamo produrre conoscenza tra i popoli perché si abbattano le diffidenze, si condividano esperienze e si diventi esperti nel superare i conflitti.

Sono tante le crisi sociali che si debbono affrontare. Certamente si può rappresentare con giusta cura dei particolari della storia quanto ci ha preceduto, ma si deve puntare ad un nuovo modo di stare insieme.

Marengo è un borgo, è un villaggio dove convivono tante espressività: la Torre, il Museo, un parco, campi, un Auditorium, una vicina chiesetta, delle importanti industrie. Marengo è sicuramente un luogo di sperimentazione dei processi di convivenza responsabile che richiede allenamento. Per tutte queste buone ragioni stiamo dando corso alla materializzazione “on-line”,  per adesso, di un “villaggio educativo” nel quale i docenti e discenti si incontrino, oggi virtualmente, per un piano di pace edificante e che sappia accompagnare la crescita degli “steli” tanto da diventare robusti platani secolari.