Sorting by

×
Vai al contenuto

14 GENNAIO 1797: BATTAGLIA DI RIVOLI – GIORNO 2

14 GENNAIO 1797: BATTAGLIA DI RIVOLI - GIORNO 2

Quando

Gennaio 14, 2023    
12:00 am

Event Type

Napoleone ricorderà questo giorno dicendo: “Massena, Joubert, Lasalle e io abbiamo vinto la battaglia di Rivoli”.

• L’assalto austriaco

– 7 del mattino

All’estrema sinistra, la colonna del generale Lusignano, incaricata di prendere il fianco dell’esercito francese, è stata ritardata nel suo cammino in strade difficili e ostruite dalla neve, che cadeva in abbondanza dal 10. È posizionata sul versante occidentale del Monte Baldo e carica sul lato occidentale dell’altopiano di Rivoli.

A sinistra, il generale austriaco Liptay attaccò le alture del monte Tombarola, tenute dal generale Sandos. All’inizio dell’ingaggio, Sandos viene ferito a morte. I suoi soldati ricadono in massa.

Al centro, i due generali austriaci Knoblos e Ocksay hanno come obiettivo la cappella e il villaggio di San Marco. Le truppe del generale Vial tengono l’altopiano. I francesi si aggrappano ma vedono rapidamente le loro munizioni esaurirsi.

La loro situazione è molto rischiosa, persino critica, tanto più che a destra ci sono le truppe dei generali austriaci Quasdanovitch, con lui tutta la cavalleria e tutta l’artiglieria austriaca, e Wukassnovitch che cercano di aggirare per bloccare loro ogni ritirata.

– 9:30

Il generale austriaco Alvinczy, con il suo piano complesso basato sull’attacco da sei colonne, pensa di avere vinto la partita. Ma nello stesso momento, le prime truppe di Massena, che avevano marciato tutta la notte, artiglieria in testa, su strade coperte di neve e ghiacciate, vennero in soccorso delle truppe di Vial, che, riprendendo il loro coraggio, caricarono gli austriaci alla baionetta. Il generale Joubert attaccò con un fucile in mano, in testa di un plotone.

• La reazione francese

– Mezzogiorno 


Le truppe di Massena sono tutte impegnate sul terreno. Il villaggio di San Marco è ripreso. Gli austriaci, di fronte alla ristrettezza delle strade percorse per marciare su Rivoli, non potevano dispiegarsi adeguatamente. Il loro numero non è una risorsa. I francesi combattono tutti come diavoli, dal semplice fante, granatiere, cacciatori, volteggiatori, o tiratori, al generale.

La cavalleria, guidata dal capo di brigata Leclerc, finisce di mettere in rotta il centro austriaco.

A sud dell’altopiano, gli uomini del generale Brune resistettero come potevano all’attacco del generale Lusignano, che aveva l’ordine di prendere i francesi in tenaglia.

– Le 15

Il generale Rey e il suo corpo di riserva, molto a sud dell’altopiano di Rivoli, salgono verso nord e appoggiano le truppe del generale Brune. Massena carica gli austriaci alla baionetta. Insieme, con l’aiuto dei cannoni del generale Monnier, schiacciano la colonna di Lusignano.

Un buon migliaio di austriaci, fuggendo verso ovest, è fatto prigioniero dal capitano francese René (futuro generale, che troverà una morte atroce in Spagna), in testa di una cinquantina di uomini.

Sull’altopiano di Rivoli, Bonaparte sentì di tenere in mano la vittoria. Lasalle, appena ventunenne, già capo squadrone del 22º cacciatori a cavallo, è incaricato di fermare l’avanzata delle colonne austriache sulla destra. Con 26 cacciatori, lancia la carica e respinge gli assalitori in fondo al pendio. Poi, con i suoi duecento ussari, catturò un intero battaglione austriaco.

La leggenda narra che alla fine della battaglia di Rivoli un esausto Lasalle si presentò a Bonaparte che, puntando al suolo le bandiere prese al nemico, gli disse: “sdraiati, te lo sei meritato”.

Alvinczy vede l’esercito austriaco decomporsi e fuggire come può. La debacle è totale nei ranghi austriaci. 


  • La battaglia di Rivoli: l’epilogo


Alle 17.00 la sconfitta dell’esercito austriaco fu quasi consumata. Il piano di Alvinczy, completamente sventato da Bonaparte, fallì completamente. Ma più a sud, l’austriaco Provera, che ignora tutto della disfatta del suo capo, ha proseguito il piano previsto, superato l’Adige e ora opera il suo movimento su Mantova.

Bonaparte decise di lasciare a Joubert, con 15.000 uomini, il compito di sfruttare il giorno successivo, 15 gennaio, la vittoria di Rivoli. Prende il comando della divisione Massena, che dopo la sua marcia notturna nella neve e la sua giornata di combattimento, ha avuto solo mezza notte di riposo e, senza aspettare, ripiega su Mantova.

In effetti, Sérurier non aveva più molti mezzi per sostenere l’assedio, poiché gran parte del suo esercito era stato incorporato a quello di Massena. Il 16 gennaio, Bonaparte è davanti a Wurmser nei sobborghi della città. È la battaglia detta della Favorita.

Wurmser, nuovamente sconfitto, si ritirò ancora una volta a Mantova dove alla fine capitolò il 2 febbraio, dopo nove mesi di assedio, abbandonando al suo vincitore 1.550 cannoni e 60 bandiere, che Augereau si incaricò di portare al Direttorio. Agli ultimi difensori sarà concesso il diritto di ritirarsi con onore.

Bonaparte non mancherà di sottolineare il valore dei suoi uomini scrivendo al Direttorio: “I soldati dell’esercito d’Italia hanno superato la velocità, tanto decantata, delle legioni di Cesare”. Ha ragione: in quattro giorni le truppe di Massena avranno percorso più di centocinquanta chilometri e vinto non meno di due vittorie.

Bonaparte, nella sua relazione al Direttorio, chiese il grado di generale di divisione per il generale Victor, quello di generale di brigata per l’aiutante generale Vaux e segnalò come si erano particolarmente distinti i generali Brune, Vial, Bon, l’aiutante generale Argool, i capi brigata Destain, Marchese, Fournesy.

Proclama: “Tutte le mezze brigate si sono coperte di gloria, specialmente le trentaduesime, cinquantasette e diciottesime, comandate dal generale Massena, che in tre giorni hanno sconfitto il nemico a San Michele, presso Verona, a Rivoli e sotto Mantova. Le legioni romane facevano, si dice, ventiquattro miglia al giorno, i soldati francesi ne fanno trenta e combattono nel frattempo”. 

Dopo Rivoli, Massena sarà ormai “il figlio prediletto della vittoria” (infatti, secondo un rapporto di Berthier, Bonaparte avrebbe detto piuttosto “figlio viziato della vittoria”…) e sarà nominato Duca di Rivoli…