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12 GENNAIO 1767: NASCITA DI PIERRE DARU

12 GENNAIO 1767: NASCITA DI PIERRE DARU

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Gennaio 12, 2023    
12:00 am

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Unisce il lavoro del bue al coraggio del leone, diceva di lui Napoleone.

Pierre Daru, cugino di Henri Beyle, noto come Stendhal, nacque a Montpellier il 12 gennaio 1767. Nel 1783 fu sottotenente in un reggimento di cavalleria, ma stanco dell’attesa di un ulteriore grado diede le dimissioni ed entrò nell’amministrazione militare. Fu commissario delle guerre nel 1789.

Alla Rivoluzione, anche se spesso denunciato come moderato, conserva le sue funzioni, grazie ai suoi talenti, capacità ed esperienza, così apprezzati da tutti i generali nelle armate dell’Ovest e di Sambre-et-Meuse. Ma quando arriva un ordine di arresto, viene imprigionato e compare davanti al tribunale rivoluzionario. Il 9 termidoro gli si restituisce la libertà.

Nel 1799 fu commissario ordinatore all’Armata del Reno. Bonaparte, dopo il 19 brumaio, lo nominò segretario generale del ministro della guerra con il rango di ispettore delle riviste.
Daru accompagnò Bonaparte in Italia. Dopo Marengo entrò nel 1801 al Tribunato. Fu membro della Legione d’onore il 4 frimaio anno XII e comandante del successivo 25 pratile anno XII. Nel 1806 fu nominato consigliere di Stato, intendente generale della casa militare dell’Imperatore e intendente generale della lista civile, poi barone dell’Impero (1809).

Commissario generale della Grande Armata all’apertura della campagna contro la Prussia nel 1806, fu nominato intendente generale dei paesi conquistati. Nel 1809, Daru fu investito a Vienna delle stesse funzioni che svolse a Berlino. Nel 1811, Daru divenne Segretario di Stato e Gran Ufficiale della Legione d’onore.

Daru accompagnò Napoleone in Russia, incaricato dell’approvvigionamento della Grande Armata. Dopo la battaglia di Smolensk, Daru consigliò all’Imperatore di abbandonare l’inseguimento di un nemico che si ritirò, poiché temeva che i rifornimenti non seguissero più con sicurezza la marcia dell’esercito francese. A Mosca, suggerisce all’Imperatore di rimanere nella città russa. 

“Cosa fare?” Chiese l’Imperatore a Daru. La sua risposta è chiara: restare qui, alloggiare in ciò che resta delle case, nelle cantine, raccogliere i viveri che si potranno ancora trovare in questa città immensa, spremere gli arrivi di Wilna, fare di queste macerie un grande campo trincerato, rendere inattaccabili le nostre comunicazioni con le province lituane con la Germania, con la Prussia e ricominciare la prossima primavera. “È un consiglio da leone!” esclama l’Imperatore. Esso non verrà seguito: Napoleone dà il segnale della ritirata…

Nel 1813 fu Grande Aquila della Legione d’onore e ministro incaricato dell’amministrazione della guerra. Durante la Prima Restaurazione, Daru si schierò con i Borboni, ma sostenne Napoleone al suo ritorno. L’Imperatore, alle Tuileries, gli stringe affettuosamente la mano. Dopo Waterloo, Daru lascia definitivamente la carriera amministrativa. Perse tutti i suoi incarichi, tranne quello che occupava all’Académie française dal 1806.

Pierre Daru morì il 5 settembre 1829 a una quarantina di km a ovest di Parigi, nella piccola città di Meulan-en-Yvelines.