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La Vera Croce, liaison tra Sant’Elena, Teodolinda, Napoleone

14 settembre 327: il vescovo di Gerusalemme esortava il popolo a venerare la Vera Croce cioè la struttura adoperata per crocifiggere Gesù Cristo attraverso la tortura più atroce e, allora, scongiurata ai cittadini romani. L’epos aperto dal cimelio svelato dall’imperatrice Flavia Giulia Elena, Augusta dell’Impero Romano venerata dalle Chiese cattolica e ortodossa, unisce le schegge della croce diffuse ovunque all’ultimo paio di millenni cresciuto sul globo terracqueo e agli artefici di pagine epiche di storia e di sorte propria e altrui. La leggenda, già smentita, sul chiodino estratto dalla Vera Croce e unito alla Corona Ferrea esalta l’appeal della reliquia custodita al duomo di Monza e scelta per benedire diversi sovrani longobardi e l’imperatore Napoleone consacrato Re d’Italia (26 maggio 1805).

Il trait d’union prosegue a Marengo sul pianoro reso celebre dalla battaglia (14 giugno 1800) prima quasi persa dalle milizie francesi e poi issata alla statura di trionfo cardinale per il mito napoleonico.

La torre dedicata alla regina cattolica Teodolinda costruita all’alba del 600 è, oggidì, l’opera architettonica più antica di epoca longobarda e carolingia basata sulla campagna alessandrina distesa a est oltre il fiume Bormida. La tettoia piramidale di tegole porporine è posata sull’osservatorio inglobato alla curtis Marinco, l’azienda agraria istituita per pianificare il territorio rurale all’evo definito altresì dal vassallaggio parallelo al turnover avvenuto tra Goti e Longobardi.

L’ultimo frangente di vita terrena concesso al Generalissimo còrso sull’isola atlantica di Santa Elena, territorio britannico d’oltremare svelato dall’esploratore galiziano Juan de Nova e intitolato a Santa Elena di Costantinopoli celebrata il dì dello sbarco sull’arcipelago (21 maggio 1502), è contraddistinto dall’adesione al cattolicesimo.

“Il giorno più bello della mia vita fu la mia Prima Comunione”: la testimonianza proferita al biografo dal Generalissimo còrso è assai esplosiva poiché Napoleone estrasse la corona dalle mani di Papa Pio VII e s’impose, così, il titolo d’imperatore (2 dicembre 1804).