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La stranezza della storia reale contro il virtuale

ghigliotto

È straordinario lo stupore creato dai soldati fasciati nelle divise francesi, a cavallo fra due secoli, con baionette inastate sulla canna di fucili e la marcia fiera di conquista per la libertà goduta oggi a Marengo.  L’ospitalità ai reenactors della 111^ Regiment d’Infanterie de ligne di Torino e Genova riuniti per la loro assemblea e alla 51^ demi brigade (DM) di Savona, coinvolti per una esercitazione e una programmazione della 27^ Divisione Militare, è stata allestita dalla 59^ DM, dall’Unione Giornalisti e Comunicatori Europei (Ujce) e dal Consigliere Provinciale  Maurizio Sciaudone delegato al Polo di Marengo. Il rancio finale è stato assaporato poi al circolo contiguo al quartier generale di Napoleone allestito a Torregarofoli dal 13 al 14 giugno 1800 all’epoca della battaglia di Marengo.

“Rivivere la storia – dichiara il cultural manager Efrem Bovo – è importante per rieducare a vivere la realtà. Lo stupore dinanzi alla stranezza della battaglia e al dolore della guerra educa lo sguardo alla concretezza e alla quotidianità. La verifica su noi stessi muove dal rapporto con la realtà. La storia vivente elimina la superficialità per esaltare l’esperienza”.

“Han Byung Chul, filosofo tedesco di origine coreana, dice che non abbiamo più la terra e il cielo ma Google Earth e Cloud – aggiunge Bovo – segnando il compito dei reenactors: donne e uomini con il DNA della vittoria per contrastare ogni sopraffazione di regnanti o dittatori tecnocratici”.